Piemonte zona arancione: gli aggiornamenti sulla caccia

Con ordinanza del Ministro della Salute la Regione Piemonte è stata dichiarata Zona Arancione ai sensi del DPCM del 03/11 a partire da domenica 29 novembre.

Da domani quindi la caccia è nuovamente consentita ma soltanto nel territorio del proprio Comune di residenza o domicilio (purché ovviamente questo ricada nel Comprensorio Alpino di ammissione), alle specie e nei tempi indicati nel vigente Calendario venatorio regionale. Purtroppo, al momento, non sono giunte da Governo e Regione diverse interpretazioni della norma che, per le motivazioni già ampiamente riportate nel nostro comunicato del 26/11, è difficilmente comprensibile e fortemente penalizzante per l’intero settore. Ovviamente, nel caso ci venisse formalizzata l’auspicata estensione della possibilità di esercitare l’attività venatoria in tutto il territorio del CA, ne verrà data tempestiva comunicazione tramite sms.

La caccia di selezione al capriolo (solo femmina e piccolo) e camoscio (tutte le classi) è ancora consentita, sempre con riferimento al solo Comune di residenza/domicilio purchè ricadente nel distretto di assegnazione, a coloro che sono in possesso dell’autorizzazione a suo tempo rilasciata e scaduta il 15/11/2020. Infatti, con Deliberazione n. 73/2020 del 27/11/2020 e ai sensi del calendario vigente per la caccia di selezione, il Comitato di gestione ha stabilito di prorogare le autorizzazioni fino al 14/12/2020 senza necessità di sostituire la cartolina autorizzativa che mantiene quindi la sua validità pur riportando una diversa data di chiusura. È escluso da tale proroga il prelievo del capriolo maschio in quanto il Calendario regionale stabilisce che questa classe non è cacciabile oltre il 15/11.

La caccia di selezione al cervo riprende per i cacciatori in possesso di relativa autorizzazione secondo il calendario già previsto nel Regolamento vigente, ma sempre con riferimento al solo Comune di residenza/domicilio purchè ricadente nel distretto di assegnazione.

centri di controllo riapriranno con i consueti orari e lo spostamento per raggiungerli al fine di ottemperare agli obblighi di legge (presentare il capo abbattuto o consegnare il diaframma del cinghiale per le analisi trichinoscopiche), pur se in un Comune diverso dal proprio, rientra nella casistica riportata nel DPCM del 03/11/2020, in merito alla possibilità di usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune.